L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte
’epoca, testimoniandola e insieme contaminandola in modo totale, diffuso, onnivoro.
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, anche odori che, insieme all’umidità del luogo, creano un’aura, un effetto che dà ulteriori suggestioni.
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, venticinque. Ora mi pare che queste siano delle grandi mancanze, delle grandi assenze dei nostri giorni. Per esempio io, non per vantarmi, insieme a
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bellissime. Ma come dire che non era “contemporaneo”? Eravamo insieme, della stessa generazione, lui del 1911, io del 1910. Io sono ancora qua. Sennonché
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, che mi aveva indirizzato a vedere quel pittore che per lui insieme a Klee, Bonnard, Picasso e pochi altri rappresentava i fari, i presìdi dell’arte
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fu Francesco Arcangeli, che era insieme sensibilissimo storico dell’arte e grande critico; il secondo fu Giovanni Testori, storico dell’arte e
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Sarnari, Salvatore Paolino, fino a Pietro Zuccaro, Giuseppe Colombo, Giuseppe Puglisi e altri di più giovane generazione. E insieme a questi artisti ne ho
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, rendendo difficile la visita di molti padiglioni, insieme alla possibilità di trovare qualcosa che fosse memorabile. Se io chiedessi ai miei colleghi
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ora. Così, insieme alla contemporaneità di ciò che esiste c’è la contemporaneità di ciò che è esistito e continua a vivere.
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cambia il rapporto di mercato fra l’arte antica e l’arte contemporanea, e ne è l’elemento fondamentale di differenza, insieme alla relazione tra
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massimi artisti italiani dopo Morandi e insieme a Burri e a Gnoli -, il quale a un certo punto intuisce che occorre andare letteralmente oltre la tela; e
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-portrait, 1972. dell’avanguardia; e quindi vedi insieme la morte della pittura figurativa e la morte dell’avanguardia, e vedi le due accademie, quella
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congelato nel marmo, sentiamo la passione della carne in composizioni “finite”, in cui emozione e ragione stanno insieme, e in cui la ragione finale
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